Il messaggio dell’arcivescovo per il pellegrinaggio a Lourdes

Carissimi Malati,
care Sorelle e Barellieri,
cari Sacerdoti assistenti spirituali,
Cari tutti che prenderete parte al Pellegrinaggio Interdiocesano a Lourdes,

colgo l’occasione di questo messaggio per esprimere a tutti voi, carissimi amici, i sentimenti della mia vicinanza pastorale e la riconoscenza per la vostra partecipazione al pellegrinaggio delle Chiese sorelle di Gorizia, Trieste e Udine a Lourdes dal 17 al 23 luglio.

Ci raccoglieremo assieme ai piedi della “Bella Signora” elevando la nostra più fervida preghiera alla Madre di Cristo per le più belle intenzioni che portiamo nel nostro cuore. Il nostro pellegrinaggio a Lei, a Maria, sarà proprio un “camminare insieme”, malati e sani, volontari e semplici fedeli, forti nella fede o ancora in ricerca, ma tutti insieme come Popolo di Dio in cammino verso il Signore, esprimendo così la comunione della fraternità.

Il tema di quest’anno “Con Maria, pellegrini di speranza” è ricco di suggestioni, ma in particolare due aspetti mi sembrano salienti.

Anzitutto l’immagine di Maria come pellegrina ci invita a considerare la sua vita come un continuo cammino verso Dio. Proprio nei misteri e nelle sofferenze che ha incontrato, Maria ha sempre mantenuto una fede incrollabile e una speranza viva. Il suo peregrinare è stato un percorso di ascolto della Parola di Dio, di accoglienza della volontà divina e di servizio al prossimo. Maria, come madre buona, ci è vicina, perché non perdiamo mai il coraggio di fronte alle avversità della vita, alla nostra debolezza e ai nostri peccati. È lei che ci dà forza e ci indica il cammino verso Gesù; Maria è madre e maestra con il suo “sì” alla volontà del Padre.

Nell’anno giubilare in corso, il tema centrale della speranza ci porta a considerare che nessun seme di guarigione può germogliare con successo se non si radica nel terreno fertile della speranza. Dentro alla parola speranza c’è innanzitutto un desiderio, il desiderio che una situazione possa realizzarsi, che la vogliamo con tutte le nostre forze. La speranza cristiana poi porta in più la Luce di Cristo Risorto, la forza della luce che sconfigge le tenebre. San Paolo, nella Lettera ai Romani, ci ricorda la grande figura di Abramo, per indicarci la via della fede e della speranza. Di lui l’Apostolo scrive: “Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli” (Rm 4,18); “saldo nella speranza contro ogni speranza”. Questo concetto è forte: anche quando non c’è speranza, io spero! Senza speranza non possiamo vivere: “Finché c’è speranza, c’è vita”, come indicavo nella Lettera pastorale 2024/2025.

Papa Francesco nella sua omelia nella Messa per il Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità rivolendosi agli operatori sanitari auspicava: “Permettete che la presenza dei malati entri come un dono nella vostra esistenza, per guarire il vostro cuore, purificandolo da tutto ciò che non è carità e riscaldandolo con il fuoco ardente e dolce della compassione”.

Rivolgendosi agli ammalati poi ha espresso la sua umana vicinanza – con parole forse mai così chiare – e la fraternità che nasce dalla condivisione di una medesima situazione di sofferenza: “Con voi, poi, carissimi fratelli e sorelle malati, in questo momento della mia vita condivido molto: l’esperienza dell’infermità, di sentirci deboli, di dipendere dagli altri in tante cose, di aver bisogno di sostegno”. Parole preziose più di qualunque programma pastorale.

Carissimi, vi auguro con tutto il cuore un buon Pellegrinaggio a Lourdes, che sia ricco di gesti di speranza, che sono il respiro della nostra vita, invocando su voi tutti la benedizione del Signore per intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di speranza.

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